VISCONTEA
VISCONTEA
Milano 1937 – Primi anni ’50
La Viscontea, fondata a Milano nel 1937 da Tamassia, fu uno dei più importanti marchi costruttori di biciclette italiani dalla fine degli anni ’30 ai primi anni ’50. La squadra professionisti fu attiva per ben 11 anni con importanti vittorie sia ai grandi Tour che nelle singole competizioni. Dalla metà degli anni '50 il marchio è passato di proprietà diverse volte ma senza la qualità che caratterizzò il primo periodo storico. Dal 1941 al 1945 i telai erano costruiti da Faliero Masi sotto la direzione di Fiorenzo Magni.
1941, Aldo Bini vince il Giro del Piemonte con la Viscontea
al 1941, finita l’esperienza fiorentina, Faliero Masi accettò l’invito dell’amico Aldo Bini di trasferirsi a Milano per costruire le biciclette della squadra Viscontea allestendo le bici di Bini, Ronconi, Bailo e Cottur. In quegli anni l’azienda era una nuova realtà sul mercato e necessitava di visibilità anche attraverso le più importanti competizioni sportive. La collaborazione di Masi alla Viscontea si interruppe quando Faliero viene chiamato alle armi allo scoppio della seconda guerra mondiale. In quei pochi anni, grazie all’esperienza acquisita Firenze e allo studio delle macchine costruite dai maestri del passato come quelle di Dei, Masi alla Viscontea intraprese la maturazione della sua personale concezione di bicicletta, con nuove idee e soluzioni per un telaio più leggero e performante.
La squadra professionisti Viscontea fu fondata nel 1940 e rimase attiva fino al 1951, partecipando al Giro d’Italia già dal ’41. Nel corso di 10 anni ha visto nelle proprio file ciclisti del calibro di Osvaldo Bailo, Aldo Bini, Aldo Ronconi, Renzo Zanazzi, Mario Ricci, Glauco Servadei, Antonio Bevilacqua, Mario Vicini, Giordano Cottur, Serafino Biagioni, Elio Bertocchi, Cesare Del Cancia, Olimpio Bizzi, Fiorenzo Magni, Mario Ricci e Dante Rivola. Tra i dirigenti Leargo Guerra, Gaetano Belloni.
Fra i successi più importanti ricordiamo 7 vittorie di tappa al Giro d’Italia, una vittoria al Tour de France 1946, Giro del Piemonte 1941, il Giro del Lazio 1942, il Giro di Romagna 1943 e la Tre Valli Varesine 1947, Tre Valli Varesine 1947, Coppa Bernocchi 1949. Le biciclette avevano una livrea argento con fasce gialle, mentre la divisa della squadra era blu con fascia gialla.
1947, lo stand Viscontea al Salone del Ciclo di Milano
1941
Direttore sportivo, non conosciuto
Osvaldo Bailo
Primo Bergomi
Aldo Bini
Giordano Cottur
Salvatore Crippa
Cesare Del Cancia
Luigi Augusto Introzzi
Aimone Landi
Pietro Rimoldi
Carlo Romanatti
Aldo Ronconi
1947
Direttore sportivo Gaetano Belloni
Primo Bergomi
Elio Bertocchi
Bizzi Olimpio
Pierre Brambilla
Giovanni Corrieri
Giovanni De Stefanis
Mario Fazio
Adriano Lugatti
Fiorenzo Magni
Petrocchi Giuseppe
Giovanni Ronconi
Glauco Servadei
Francis Lucien Teisseire
1948
Direttore sportivo Gaetano Belloni
Aldo Baito
Primo Bergomi
Bizzi Olimpio
Elvio Busancano
Severino Canavesi
Giovanni De Stefanis
Ugo Fondelli
Dino Lambertini
Mauro Lugatti
Mauro Monti
Danilo Montobboio
Ubaldo Pugnaloni
Giovanni Ronco
Riccardo Sarti
Glauco Servadei
Louis Thietard
Quirino Toccaceli
Aldo Tosi
Cino Cinelli con Olimpio Bizzi in maglia Viscontea, ca. 1947
1947, Concorso a premi Motta Viscontea
1941 illustrazione con le principali squadre dell’anno, la Viscontea è la prima dall’alto
1941, il libretto di lavoro di Faliero Masi timbrato dalla Viscontea
1942 annuncio pubblicitario Viscontea
1946 annuncio pubblicitario Viscontea
MAGNI CHIORDA
MAGNI CHIORDA
Bergamo 1960 – 1962
Fonti: Paramanubrio, ricerca archivistica
Nonostante la Magni Chiorda abbia lasciato un segno importante nella storia del ciclismo grazie ai traguardi raggiunti dalle squadre G.S. Philco (1960-1962) e G.S. Salvarani (dal 1963 al 1965), poche sono le informazioni disponibili sull'azienda e sull'aspetto tecnico di costruzione dei telai. In questo articolo vengono illustrati i tratti fondamentali del marchio e delle biciclette da corsa Magni Chioda negli anni 1960, 1961 e 1962, gli anni successivi sulla squadra Chiorda Salvarani verranno trattati e integrati in futuro (o almeno ci proveremo).
1961 Giro d’Italia, Giacomo Fini, Arrigo Padovan e Adriano Zamboni
1961 Èmilie Daemes vince la Milano Sanremo per il G.S. Philco su bici Magni Chiorda.
Erano i primi anni del ‘900 quando ad Albino (Bergamo) i tre figli del farmacista Carlo, Vito, ed Ettore Chiorda fondarono la Cicli Chiorda. Nel 1906 il giovane corridore dilettante Ettore, su una bicicletta uscita dalla propria officina, vinse il campionato sociale UCB, in seguito gareggiò alla pari contro campioni come Giovanni Gerbi e Costante Girardengo e partecipò al Giro d’Italia del 1922.
Nel 1906 il giovane corridore dilettante Ettore Noris Chiorda su una bicicletta uscita dalla sua officina vince il campionato sociale UCB, in seguito gareggerà contro campioni come Giovanni Gerbi e Costante Girardengo e parteciperà al Giro d’Italia del 1922.
La produzione era inizialmente ad Albino, Il campanile che compare nei primi marchi Chiorda è, infatti, quello di Piazza Vittorio Veneto a Bergamo. Nel 1960 la Chiorda divenne proprietà di Angelo Trapletti, industriale bergamasco che in seguito acquisirà anche la Bianchi. La produzione assunse quindi a quel tempo una dimensione industriale e venne spostata a Vigano San Martino, sempre in provincia di Bergamo.
A partire dal 1960 e fino al 1962 il top di gamma dell’azienda divenne il modello creato in sinergia con Fiorenzo Magni con il marchio “Magni Chioda Bergamo”. La produzione prevedeva sia la produzione di biciclette di serie di alta gamma che quella per il reparto corse, tutte distinte dal colore, che rimarrà caratteristico delle Chiorda, di una particolare tonalità di blu. Dal 1960 al 1962, sia per le bici di serie che quelle del reparto corse, vennero usati 2 diversi fregi (senza rivetti) di seguito Illustrati nelle immagini. Le decalcomanie riportavano il fregio e la scritta “Magni” sul tubo diagonale.
Dal 1963 al 1965 vennero mantenute le decalcomanie sul diagonale (anche se con grafica diversa) mentre il fregio (non più in metallo) riportava solo il marchio Chioda.
Dal 1962, come riportato nel catalogo ufficiale, l’azienda proponeva due modelli “specialissima per professionisti” dove a cambiare erano solo i componenti: Campagnolo Gran Sport-Univesal per il modello “Leone delle Fiandre Campagnolo” e Simplex-Mafac per il modello “Leone delle Fiandre Simplex”.
In comune per entrambi i modelli il telaio, costruito con tubi Columbus leggeri conificati e verniciatura blu Chiorda-Magni, così come il manubrio Cinelli in acciaio. Stesso binomio per le squadre Philco anche se in anni diversi, nel 1960 le biciclette dei corridori erano montate Simplex-Mafac, mentre nel due anni successivi vennero scelti componenti Campagnolo e Universal 61, anche se alcuni corridori scelsero il gruppo Campagnolo già nel 1960, il manubrio era sempre a discrezione del corridore.
L’impegno fu portato al massimo livello anche dal punto di vista tecnico-agonistico e per il ruolo di capo meccanico della squadra fu chiamato Ernesto Colnago. Dal 1960 il telaista Piero Piazzalunga si dedicava alla linea delle specialissime e fece il suo esordio nelle corse proprio con la squadra Philco. Successivamente meccanico della squadra Salvarani, Piazzalunga collaborò con alti maestri costruttori del tempo come Giuseppe “Pinella”, fu a lungo meccanico della nazionale e lavorò al seguito della squadra Bianchi per molti anni così come alla Augustea e alla Mapei di Bugno. Ritiratosi dalle competizioni aprì il proprio marchio di biciclette. Telai Magni Chiorda del 1961 così come altri databili metà anni ’60 furono costruiti dal telaista Artide di Faenza, artigiano poco conosciuto ma, alla luce della qualità dei telai costruiti per la Chioda, sicuramente di grande talento.
Come accadeva usualmente in quel periodo, le bici dei corridori non erano tutte prodotte materialmente dallo stesso costruttore, nel caso della squadra Philco i Volta di Milano o Artide di Faenza. Per le loro biciclette i corridori della squadra potevano servirsi dei telaisti di loro fiducia (come ad esempio Masi, De Rosa, Colnago, Mondonico o Marnati) mantenendo il minimo set di congiunzioni del marchio bergamasco (ad esempio la testa forcella).
1961 Ernesto Colnago (primo a sinistra) meccanico della squadra Magni Chiorda Philco.
In quei due anni, così come in seguito, l’impegno agonistico del nuovo marchio fu portato al massimo livello con la squadra Philco, gestita da Fiorenzo Magni, insieme a Giorgio Albani e Luigi Sardi quali direttori sportivi, squadra equipaggiata ovviamente con biciclette Magni Chioda. Per tre anni la G.S: Philco partecipò alle grandi classiche così come al Giro d’Italia e al Tour de France. Fecero parte della squadra corridori come Van Est Wim, Guido Carlesi, Franco Bittossi, Émile Daems, Ferdinando Terruzzi, Vittorio Adorni.
Principali traguardi raggiunti dalla squadra: 7 vittorie di tappa nei Giri d’Italia dal 1960 al 196’ con Emile daexm, Silvano Ciampi, Guido Carlesi e Vittorio Adorne. Altri risultati: Giro della Lombardia: Emile daem (1960 ) / Giro dell’Appennino: Emile daem (1960) / Tour della Provincia di Reggio Calabria: Guido Carlesi (1960) / Premio Nazionale di Chiusura: Emile daem (1960) / Piemonte Giro: Alfredo Sabbadin (1960) / Gran Premio Industria e Commercio di Prato: Alfredo Sabbadin (1960)
1960
Direttore sportivo Fiorenzo Magni e Albani Giorgio
Adriaensens Cesar Jan
Aru Ignazio
Brankart Jean
Carlesi Guido
Ciampi Silvano
Daems Emile
Fini Giacomo
Graf Heinz
Ippoliti Amico
Luise Rino
Marsili Vinicio
Maule Cleto
Rusconi Domenico
Sabbadin Alfredo
Sabbadin Arturo
Schweizer Erwin
Taddeucci Dullio
Van Est Wim
1961
Direttori sportivi Fiorenzo Magni e Luigi Sardi
Bitossi Franco
Carlesi Guido
Chiarini Vittorio
Ciampi Silvano
Cogliati Ottavio
Daems Émile
Falaschi Roberto
Fini Giacomo
Gaiardoni Sante
Graf Rolf
Ippoliti Amico
Lenzi Guerrando
Luise Rino
Marsili Vinicio
Michielis Guillaume
Monanelli Paris
Mortiers Georges
Musone Pietro
Pinarello Cesare
Sabbadin Alfredo
Sabbadin Arturo
Sacchi Enzo
Sensi Giovanni
Tonoli Gaudenzio
Vigna Marino
Zancanaro Giorgio
1962
Direttori sportivi Fiorenzo Magni, Luigi Sardi e Jean Vergucht
Adorni Vittorio
Bitossi Franco
Brugnami Carlo
Carlesi Guido
Chiarini Vittorio
Ciampi Silvano
Cogliati Ottavio
Conti Noe
Daems Émile
Falaschi Roberto
Gaiardoni Sante
Haleterman Willy
Hoevenaers Joseph
Marsell Karl-Heinz
Michielis Guillaume
Perinissotto Giuseppe
Pinarello Cesare
Pizzali Virginio
Sacchi Enzo
Sivilotti Pidutti Bruno
Terruzzi Ferdinando
Tonoli Gaudenzio
Vellucchi Nello
Vigna Marino
Zancanaro Giorgio
La collaborazione tra Chioda e Magni continuò negli anni successivi anche con la squadra Salvarani (negli anni dal 1963 al 1966, 1970 e 1971), un gruppo leggendario composto da campioni del calibro di Adorni, Pambianco, Gimondi, Motta, Zandegù, Altig e Basso (che su una Chiorda vinse il Campionato del Mondo del 1972), primeggiando sia nelle grandi classiche che nei Tour.
In genere le biciclette della Salvarani, anche le Chiorda, venivano dal Reparto Corse della Bianchi, il quale spesso si limitava alla sola verniciatura, al montaggio dei componenti e all’apposizione del marchio su telai realizzati da telaisti di fiducia del corridore.
La Salvarani corse anche sotto al marchio Bianchi (1967-1969), con il marchio “Magni Chiorda” Gimondi vinse il Giro d’Italia nel 1965 e la Parigi Roubaix e il Giro di Lombardia l’anno successivo, Basso vinse il Campionato del mondo nel 1972. Hanno realizzato telai per la Salvarani De Rosa, Colnago e Masi, ma quella della Salvarani-Chiorda è una storia che racconteremo in un capitolo a parte, qui ci limitiamo al periodo di produzione di bici da corsa di alta gamma del periodo 1960-1962 legato alla squadra Philco.
1962 Adorni e Balmamion al Giro d’Italia
1961 la squadra Philco con i direttori sportivi Sardi e Magni
1962 la Philco al Tour de France
1962 Giro Modena-Apricam Adorni in fuga verso Aprica
Magni Chiorda reparto corse del 1961, conservata.
Telaio probabilmente costruito con tubazione Falk da Gilardi o Artide di Faenza,
vedi comparazione sotto.
Foto Frameteller. Galleria completa qui.
MARASTONI BOZZA NUOVA
MARASTONI
Reggio Emilia 1922 – 2015
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